Questo libro sarà il prossimo regalo che mi farò. La versione italiana uscirà per la Feltrinelli a fine maggio. Ero just a kid anch'io quando scoprii l'amore, il sesso e Patti Smith. Horses me lo fece conoscere una ragazza; ed eravamo insieme, ormai solo amici, quella notte magica del concerto a Bologna. Se a ciò aggiungiamo la passione comune per Rimbaud: ecco spiegato il motivo della mia devozione per la poetessa del rock che quando sento cantare Pissing in a river l'occhio diventa lucido.
Benvenuti a bordo. Suoni, visioni e liberi pensieri dall'universo musicale e da altri mondi paralleli . . . . . .
mercoledì 31 marzo 2010
martedì 30 marzo 2010
Gli zombi della libertà e l'evoluzione della specie
Amore e Libertà. Parole svuotate di ogni significato e riempite di spazzatura e veleno. Ecco gli zombi della libertà: impagliati, affamati, ipnotizzati; procedono fiduciosi verso un futuro radioso (la sconfitta del cancro) e di benessere egoistico.
L'evoluzione della specie è ormai giunta a compimento.
L'evoluzione della specie è ormai giunta a compimento.
lunedì 29 marzo 2010
Primitivi del futuro
Primitivi del futuro è il nuovo album dei Tre Allegri Ragazzi Morti, il sesto del gruppo di Pordenone, che ha stupito con una virata imprevista verso il reggae-dub. Una sorpresa gradevole che mi ha accompagnato a tutto volume mentre ieri pomeriggio, dopo aver votato, me ne andavo verso il mare (finalmente) nella domenica in cui la primavera è esplosa.
Nei periodi politicamente neri il reggae è un'ottima musica da suonare (dall'intervista a Davide Toffolo, chitarra e voce dei TARM).
E di periodi così bui per il nostro Paese, da che sono al mondo, non ne ricordo altri.
Nei periodi politicamente neri il reggae è un'ottima musica da suonare (dall'intervista a Davide Toffolo, chitarra e voce dei TARM).
E di periodi così bui per il nostro Paese, da che sono al mondo, non ne ricordo altri.
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venerdì 26 marzo 2010
Magnus: Il segno del viandante
Immagine tratta dal tributo a Magnus (ubcfumetti.com)
Se fosse ancora al mondo Magnus (alias Alberto Raviola) avrebbe l'età di mio padre. Diciamo che posso considerarlo una specie di secondo papà visto che mi ha allevato e nutrito a fumetti dall'infanzia (preferivo decisamente Alan Ford a Topolino) fino al 1996, anno in cui ci ha lasciato poco dopo l'uscita del Texone, il suo ultimo capolavoro. Il nostro incontro avvenne proprio grazie ad Alan Ford, pietra miliare fumettistica degli anni settanta, che divorai fino al n. 75 ovunque mi trovassi: al mare, a scuola, in autobus. Dopo quel numero, che chiude la saga di Superciuk, finisce il sodalizio del fumettista bolognese con Bunker. Magnus da quel momento diventa un vero e proprio autore dando sfogo alla sua libertà creativa con l'invenzione di storie favolose come Lo Sconosciuto e La Compagnia della Forca, di fumetti trash-porno folli e di una violenza demenziale come Necron e di capolavori erotici come Le 110 pillole (1986) che ebbe tantissimo successo all'estero. Tutti questi volumi occupano una sezione della mia libreria insieme a una buona parte dei Kriminal da lui disegnati.
Una cosa speciale che abbiamo condiviso è stata l'amore per la vallata del Santerno nell'Appennino Tosco-Emiliano, luogo dove lui ha passato gli ultimi anni della sua vita a creare il suo sontuoso Tex e io gli anni della mia giovinezza, tra fughe adolescenziali e ribellioni.
Il regista milanese Giovanni Eccher ha girato recentemente un film-documentario su Magnus e le sua arte intitolato Il segno del viandante, che è stato presentato ed apprezzato in varie rassegne, ma che molto difficilmente avrà una distribuzione. Speriamo di riuscire a vederlo presto: l'antipasto del trailer è troppo allettante.
Una cosa speciale che abbiamo condiviso è stata l'amore per la vallata del Santerno nell'Appennino Tosco-Emiliano, luogo dove lui ha passato gli ultimi anni della sua vita a creare il suo sontuoso Tex e io gli anni della mia giovinezza, tra fughe adolescenziali e ribellioni.
Il regista milanese Giovanni Eccher ha girato recentemente un film-documentario su Magnus e le sua arte intitolato Il segno del viandante, che è stato presentato ed apprezzato in varie rassegne, ma che molto difficilmente avrà una distribuzione. Speriamo di riuscire a vederlo presto: l'antipasto del trailer è troppo allettante.
giovedì 25 marzo 2010
POTERE ALLA PAROLA
"...il potere reale che hanno le parole è davvero infinito, ancor di più perché è un potere anarchico." Dall' articolo di Roberto Saviano su Repubblica: Le parole cambiano il mondo
Chi l'avrebbe mai detto detto che saremmo arrivati a questo punto? E' proprio vero che la libertà di opinione e di espressione svaniscono un po' alla volta, in modo impercettibile come l'acqua che evapora. Sei anni fa, quando feci l'abbonamento a Sky più che altro per lo sport e i film, proprio non pensavo che la neonata TV dello squalo Murdoch sarebbe diventata uno degli ultimi spazi di libertà. Daniele Luttazzi è stato il fuoriclasse della serata.
martedì 23 marzo 2010
Io voto
Ogni volta dico che non ci andrò; questa volta in particolare, poi penso:
"In fondo non è quello che vogliono?"
"In fondo non è quello che vogliono?"
Poi c'è una persona in casa che vuole giustamente esercitare per la prima volta il suo diritto al voto: perché dare subito un esempio di disillusione? Dalle mie parti le cose hanno sempre funzionato decentemente e non si sente un particolare bisogno d'amore (per chi non si sa); ci vogliamo già abbastanza bene.
E quindi si va, non vogliamo lasciare in mano a caimani e censuratori anche la nostra regione.
E quindi si va, non vogliamo lasciare in mano a caimani e censuratori anche la nostra regione.
lunedì 22 marzo 2010
La doccia non è gratis
Malgrado le infinite opportunità di ascolto che offre la rete faccio spesso fatica a trovare novità italiane che mi entusiasmino. In realtà il panorama indipendente nostrano non è così fiacco, ma da noi è sempre piuttosto complicato emergere e farsi conoscere ad un pubblico che vada oltre la nicchia, specie per chi non ha intenzione di fare un singolo da radio, una cover mediocre o di svendersi un po'.
L'anno scorso ho eletto miglior album Our secret ceremony degli emiliani Julie's Haircut; in questi primi tre mesi del 2010 mi ha colpito un trio di Roma, Eva Mon Amour: EMANUELE COLANDREA voce e chitarra ritmica, CORRADO MARIA DE SANTIS lead guitar e backing vocals, FABRIZIO COLELLA alla batteria; scoperti grazie a sentireascoltare, ottimo sito che ogni mese segnala diverse uscite italiane (qui la recensione).
L'anno scorso ho eletto miglior album Our secret ceremony degli emiliani Julie's Haircut; in questi primi tre mesi del 2010 mi ha colpito un trio di Roma, Eva Mon Amour: EMANUELE COLANDREA voce e chitarra ritmica, CORRADO MARIA DE SANTIS lead guitar e backing vocals, FABRIZIO COLELLA alla batteria; scoperti grazie a sentireascoltare, ottimo sito che ogni mese segnala diverse uscite italiane (qui la recensione).
Da una settimana sto ascoltando il loro album, La doccia non è gratis, e devo dire che non è niente male. Oltre alla title track, brani come: Ho perso il tuo cane a poker, Randagi, Stimoli, Potrei limitarmi, uniscono testi intelligenti (ora amari, ora ironici) a musiche e arrangiamenti essenziali che però dimostrano idee, originalità e una vena rock autoriale di tutto rispetto.
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venerdì 19 marzo 2010
Centomila
E' il numero raggiunto stamattina che mi fa un po' impressione! Sono le pagine viste (non è detto lette) su questo blog a partire dal giugno 2008, quando in un caldo pomeriggio d'ozio decisi di cominciare a postare alcuni racconti che avevo scritto e che se ne stavano da tempo imprigionati nella cartella documenti sotto il titolo: album vissuti. Ci presi gusto a scriverne e pubblicarne altri, poi un giorno cambiai argomento e decisi di scrivere delle brevi impressioni sul concerto dei Massive Attack e, per la prima volta, apparve un commento. Non avevo ancora preso in considerazione l'ipotesi che qualche sconosciuto leggesse ciò che scrivevo. Fu così che misi un contatore e un po' alla volta cominciarono i primi contatti storici: Mat che mi bacchetta cortesemente per un erroraccio su Bowie, Silvano che diventa un frequentatore assiduo (oserei dire un amico sebbene non ci si sia mai visti di persona) Reanto con i suoi commenti flash e la sua ironia, fino ad allargare il giro con tutti voi ed entrare sempre più in un mondo che continua a piacermi.
Mio figlio guarda quasi con stupore questo padre che passa più tempo di lui davanti allo schermo; lui giustamente è più impegnato a vivere e ad uscire di casa, cosa che fra l'altro non disdegnamo neanche noi, ma è innegabile che un pezzo di vita negli ultimi due anni si sia trasferita in questo spazio, che mi auguro resti libero per sempre.
Mio figlio guarda quasi con stupore questo padre che passa più tempo di lui davanti allo schermo; lui giustamente è più impegnato a vivere e ad uscire di casa, cosa che fra l'altro non disdegnamo neanche noi, ma è innegabile che un pezzo di vita negli ultimi due anni si sia trasferita in questo spazio, che mi auguro resti libero per sempre.
giovedì 18 marzo 2010
60 anni di classifiche inglesi
Gli inglesi in certe cose sono sempre precisini. Cercando in rete informazioni musicali mi sono imbattuto in EveryHit, un motore di ricerca che dà qualsiasi informazione sulle prime 40 posizioni delle classifiche inglesi dal dopo-guerra ad oggi.
Ricerca per singoli, album, artisti, date, periodi.
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martedì 16 marzo 2010
Visioni: Codice Genesi - Il Concerto - Revanche - Il figlio più piccolo
Il concerto - Radu Mihaileanu
Gli ultimi venti minuti valgono tutto il film: pura emozione sulle note del concerto per violino di Tchaikovsky. Melanie Laurent incantevole nel ruolo della violinista, un viso radioso che non ci si stanca mai di guardare. In alcuni passaggi la storia rischia il deragliamento nel grottesco puro a causa di alcune facilonerie della sceneggiatura, ma come già detto il finale riscatta tutto con la potenza delle immagini e della musica.
Uscita 05-02 -10 - visto al cinemino
Codice Genesi - F.lli Hughes
Pretenzioso e pseudo-spiritualistico. Va bene citare Morricone o ispirarsi a Peckinpah e Sergio Leone, ma nel calderone ci finisce un po' di tutto: dal western alle arti marziali, da Mad Max a Farhenait 451, fino a concludere con un misticismo religioso quasi ridicolo.
Uscita 26-02-10 - visto in multisala
Revanche - Götz Spielmann
Un noir in cui il regista austriaco ha l'idea di proseguire là dove molti film del genere si concludono. Una rapina finisce male e ben presto l'azione lascia il posto alla vivisezione dei due protagonisti che si ritrovano a fare i conti con i propri sensi di colpa dovuti a scelte sbagliate o alla propria mediocrità.
Uscita 05-03-10 - visto grazie a µ
Uscita 05-03-10 - visto grazie a µ
Il figlio più piccolo - Pupi Avati
L'Italia cinica e meschina dei furbetti e quella degli onesti coglioni. Una commedia attuale e divertente solo nella prima parte con De Sica faccia da cubo in un ruolo che gli si addice, in coppia con Zingaretti Azzeccagarbugli. Tirando le somme si arriva però ad una conclusione stiracchiata e in un certo senso assolutoria in cui i furbetti/squali sono visti più che altro come macchiette, mentre gli onesti/coglioni arrivano a rasentare l'idiozia; tutto ciò stimola una sorta di irritazione nei confronti di tutti i personaggi.
Uscita 19-02-10 - visto al cinemino
Tutti i voti nella colonna a destra
Uscita 19-02-10 - visto al cinemino
Tutti i voti nella colonna a destra
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lunedì 15 marzo 2010
Cinema Italia
Un tempo nel mio paese c'erano tre sale cinematografiche. Io abitavo in un appartamento che si trovava dietro l'ingresso del glorioso Cinema Italia dove, fin da bambino, passavo le domeniche pomeriggio: l'accoppiata classica era il film western più un'altra pellicola a scelta.
Dagli otto anni in poi andavo tranquillamente da solo in quella sala con le sedie di legno dove il fumo si tagliava a fette e la maschera era mio zio, soprannominato il Condor. Dall'infanzia all'adolescenza ho vissuto un po' tutte le stagioni cinematografiche di quegli anni: all'inizio tanti spaghetti western; poi i vari pianeti delle scimmie, Godzilla e company, l'ondata di Kung Fu (dopo i primi due-tre mi avevano già rotto le palle) e gli horror che si potevano vedere. Il tutto intervallato da capolavori tipo 2001 Odissea nello spazio o Solaris che vedevo senza rendermi conto; però mi bevevo tutto e incameravo.
Con l'avvento del VHS negli anni ottanta si ebbe la prima crisi della sale, che per tenersi a galla iniziarono a programmare sempre più spesso i porno. Ormai cresciuto, entrai come organizzatore di rassegne, la prima delle quali non poteva che avere come tema: Cinema e Musica. Mi ricordo che inaugurammo con True Stories (1986), il film di David Byrne che era appena uscito e volli a tutti costi. La stagione delle rassegne durò poco: all'inizio degli anni '90 i cinema cominciarono a chiudere i battenti, ancor prima dell'arrivo delle multisale. Ora dove c'era il Cinema Italia c'è un auditorium; degli altri due, quello sulla piazza è diventato un piccolo centro commerciale con uffici e negozi e l'altro (quello parrocchiale) è in disuso. Non so quale dei due fa più tristezza.
Da diversi anni abito in un altro paese che mantiene strenuamente (non so ancora per quanto) una sala FICE. Non sono di quelli che snobbano le multisale, che frequento evitando rigorosamente il sabato sera, tuttavia sarebbe bello riuscire ad avere più possibilità di scelta specie nei periodi in cui le programmazioni si appiattiscono sui soliti titoli. Da questo punto di vista è lodevole l'iniziativa messa in atto dal Comune di Bologna che un anno e mezzo fa con un accordo ha previsto agevolazioni per i gestori e gli spettatori delle monosale della sua città, specie quelle del centro storico.
Dagli otto anni in poi andavo tranquillamente da solo in quella sala con le sedie di legno dove il fumo si tagliava a fette e la maschera era mio zio, soprannominato il Condor. Dall'infanzia all'adolescenza ho vissuto un po' tutte le stagioni cinematografiche di quegli anni: all'inizio tanti spaghetti western; poi i vari pianeti delle scimmie, Godzilla e company, l'ondata di Kung Fu (dopo i primi due-tre mi avevano già rotto le palle) e gli horror che si potevano vedere. Il tutto intervallato da capolavori tipo 2001 Odissea nello spazio o Solaris che vedevo senza rendermi conto; però mi bevevo tutto e incameravo.
Con l'avvento del VHS negli anni ottanta si ebbe la prima crisi della sale, che per tenersi a galla iniziarono a programmare sempre più spesso i porno. Ormai cresciuto, entrai come organizzatore di rassegne, la prima delle quali non poteva che avere come tema: Cinema e Musica. Mi ricordo che inaugurammo con True Stories (1986), il film di David Byrne che era appena uscito e volli a tutti costi. La stagione delle rassegne durò poco: all'inizio degli anni '90 i cinema cominciarono a chiudere i battenti, ancor prima dell'arrivo delle multisale. Ora dove c'era il Cinema Italia c'è un auditorium; degli altri due, quello sulla piazza è diventato un piccolo centro commerciale con uffici e negozi e l'altro (quello parrocchiale) è in disuso. Non so quale dei due fa più tristezza.
Da diversi anni abito in un altro paese che mantiene strenuamente (non so ancora per quanto) una sala FICE. Non sono di quelli che snobbano le multisale, che frequento evitando rigorosamente il sabato sera, tuttavia sarebbe bello riuscire ad avere più possibilità di scelta specie nei periodi in cui le programmazioni si appiattiscono sui soliti titoli. Da questo punto di vista è lodevole l'iniziativa messa in atto dal Comune di Bologna che un anno e mezzo fa con un accordo ha previsto agevolazioni per i gestori e gli spettatori delle monosale della sua città, specie quelle del centro storico.
venerdì 12 marzo 2010
The National - Terrible Love
High Violet è il titolo del nuovo album dei National che uscirà l'11 maggio. Pochi giorni fa il gruppo si è esibito al Late Night di Jimmy Fallon, suonando quello che sarà il brano d'apertura.
The Boxer (2007) è uno dei dischi che più ho amato negli ultimi tre anni, perciò le aspettative non sono poche. Speriamo che la calda voce di Matt Berninger sappia ancora avvolgerci insieme alla musica dei fratelli Dessner e Devendorf.
The Boxer (2007) è uno dei dischi che più ho amato negli ultimi tre anni, perciò le aspettative non sono poche. Speriamo che la calda voce di Matt Berninger sappia ancora avvolgerci insieme alla musica dei fratelli Dessner e Devendorf.
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LP Cover Art: tutte le mie copertine
Alla fine ci si potrebbe fare un bel libretto. Nel frattempo, con le dovute pause, non ho intenzione di fermarmi. Ho sempre avuto una passione per le copertine, il loro fascino magnetico mi bloccava per ore nei negozi di dischi, ma la voglia di raccontare le storie e gli artisti che ci sono dietro è nata pochi mesi dopo la partenza di questo blog.
Qual è una delle copertine che vi è rimasta più impressa nella storia della musica? La mia è Animals dei Pink Floyd, proprio la prima di cui ho parlato.
La foto sopra proviene dalla mostra Cover - L'arte a 33 giri tenutasi l'anno scorso a Napoli, (300 copertine e 79 pitcure disc) che purtroppo non ho potuto vedere.
Qual è una delle copertine che vi è rimasta più impressa nella storia della musica? La mia è Animals dei Pink Floyd, proprio la prima di cui ho parlato.
La foto sopra proviene dalla mostra Cover - L'arte a 33 giri tenutasi l'anno scorso a Napoli, (300 copertine e 79 pitcure disc) che purtroppo non ho potuto vedere.
- The Who Sellout 1967
- Velvet Underground 1967
- Jimi Hendrix - Electric Ladyland 1968
- Blind Faith 1969
- King Crimson - In the court of Crimson King 1969
- Frank Zappa - Hot rats 1969
- Santana - Abraxas 1970
- Pink Floyd - Meddle 1971
- Emerson Lake & Palmer - Brain Salad Surgery 1973
- Roxy Music - For your pleasure 1973
- Genesis - Selling England by the pound 1973
- David Bowie - Pin Ups 1973
- Neil Young - On the beach 1974
- Led Zeppelin - Physical Graffiti 1975
- Supertramp - Even in the quietest moment 1977
- Sex Pistols - God save the queen (7") 1977
- Pink Floyd - Animals 1977
- Rolling Stones - Some Girls 1978
- Peter Gabriel - II (Scratch) 1978
- Devo - Q: Are we not men? 1978
- Bob Marley - Kaya 1978
- The Stranglers - The raven 1979
- The Clash - London Calling 1979
- B-52's - 1979
- David Bowie - Scary Monsters 1980
- New Order - Procession (7") 1981
- Frankie goes to Holliwood - Relax 1984
- Miles Davis - Tutu 1986
- U2 - Rattle and Hum 1988
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mercoledì 10 marzo 2010
Quando saltavo in alto: Ventrale vs Fosbury
Insieme al Milan di Rivera e quello di Arrigo, l'atletica è stata una mia grande passione sportiva e lo è tuttora. Tutto nacque negli anni settanta, quando il nostro professore di ginnastica iniziò la preparazione ai Giochi della Gioventù. Ero già molto più alto della media e correvo anche veloce, per cui fui messo in lista in quasi tutte le specialità. Avevo due amici più grandi che frequentavano il liceo e quando gli raccontai che il prof. mi aveva insegnato a saltare in stile ventrale, si misero a ridere: già da diversi anni alle olimpiadi di Città del Messico era esploso lo stile Fosbury con scavalcamento dorsale. Con dei sacchi e dei trampoli rudimentali mio cugino mi insegnò questo salto senza avere paura. A scuola, malgrado le remore iniziali dovute alla supposta pericolosità del salto, il professore si dovette rassegnare perché migliorai rapidamente di 15 cm la mia misura precedente. Col gruppo degli amici coltivammo questa passione in proprio, perché abitando in un piccolo centro non c'era una società sportiva e i genitori non erano certo disponibili come quelli odierni a scarrozzare i figli. Mio nonno faceva il falegname e con il suo aiuto costruimmo il nostro impianto da usare nella piazzetta del quartiere. Col tempo diventammo sempre più temerari e passammo addirittura al salto con l'asta, che effettuavamo con le pertiche alte più di due metri che mio nonno usava per costruire gli scaloni. Si prendeva la rincorsa e si puntava la pertica sotto lo scalino del marciapiede utilizzandola come leva: una roba da accopparsi, ma nessuno si fece mai male; Giampaolo in questo modo arrivò vicino ai tre metri. Con gli anni solo in due hanno seguito questa passione dedicandosi al dechatlon. Ogni tanto andavo anch'io agli allenamenti ma non ho continuato. Comunque non mi sono mai perso le olimpiadi e in seguito i mondiali di atletica leggera, sport che in Italia ha seguito la parabola discendente del nostro paese. Sono lontani i tempi delle medaglie e dei record di Mennea e di Sara Simeoni, ma ahimé ormai anche quelli di Fiona May e Laurent Ottoz.
martedì 9 marzo 2010
The Bamboos
Su Alias, il supplemento settimanale del Manifesto, nella rubrica Ultrasuonati si trovano sempre ottime segnalazioni musicali.
Uno dei curatori è Francesco Adinolfi, giornalista ed ex-conduttore del mitico programma radiofonico RAI stereo notte, dal 1982 al 1994 vero e proprio canale dedicato alla musica di qualità che in tanti ascoltavamo. Nell'ultimo numero mi ha incuriosito la recensione del quarto album (intititolato 4 e in uscita il 29 marzo) di questo gruppo australiano: The Bamboos, sette musicisti con tanto di sezione fiati che suonano un soul-funky classico di qualità. Al canto la gran voce di Kylie Auldist e a supporto, come è stata definita su frequenze indipendenti: "una delle migliori orchestre a propulsione funk sulla terra".
Uno dei curatori è Francesco Adinolfi, giornalista ed ex-conduttore del mitico programma radiofonico RAI stereo notte, dal 1982 al 1994 vero e proprio canale dedicato alla musica di qualità che in tanti ascoltavamo. Nell'ultimo numero mi ha incuriosito la recensione del quarto album (intititolato 4 e in uscita il 29 marzo) di questo gruppo australiano: The Bamboos, sette musicisti con tanto di sezione fiati che suonano un soul-funky classico di qualità. Al canto la gran voce di Kylie Auldist e a supporto, come è stata definita su frequenze indipendenti: "una delle migliori orchestre a propulsione funk sulla terra".
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lunedì 8 marzo 2010
Neil Young cult
Quando cominciai a suonare decentemente la chitarra lo spartito di Harvest era il mio libro sacro, custodito come una reliquia.
Nella cerchia degli amici molti come me erano apprendisti chitarristi, ma dopo la scrematura iniziale nessuno sapeva suonare in maniera così impeccabile l'arpeggio di The needle and the damage done.
Zuma era un viaggio mistico: sulle sue note io e Francesco partivamo in jam session interminabili. Durante una di esse, eseguita davanti al fuoco di un camino in una casa sul nostro Appennino, il mio socio schizzò di sangue tutta la chitarra dal dito che si era tagliato senza accorgersene, rapito dalla musica.
Don't let it bring you down è stata per mesi la mia dannazione. Volevo farla acustica come in Four way street, ma c'era sempre qualcosa che qualcosa non quadrava. Fino a quando scoprii che bisognava cambiare tonalità al mi cantino in re!
Purtroppo oggi non ho più i calli nelle dita e la chitarra soffre un po' di solitudine, ma quando imbraccio la mia 12 corde un pezzo o due del vecchio Neil ci scappano sempre. Altre cult songs, oltre a quelle citate: Alabama, Old man, Cowgirl in the sand.
I'm a vampire, babe, suckin' blood from the earth.
Nella cerchia degli amici molti come me erano apprendisti chitarristi, ma dopo la scrematura iniziale nessuno sapeva suonare in maniera così impeccabile l'arpeggio di The needle and the damage done.
Zuma era un viaggio mistico: sulle sue note io e Francesco partivamo in jam session interminabili. Durante una di esse, eseguita davanti al fuoco di un camino in una casa sul nostro Appennino, il mio socio schizzò di sangue tutta la chitarra dal dito che si era tagliato senza accorgersene, rapito dalla musica.
Don't let it bring you down è stata per mesi la mia dannazione. Volevo farla acustica come in Four way street, ma c'era sempre qualcosa che qualcosa non quadrava. Fino a quando scoprii che bisognava cambiare tonalità al mi cantino in re!
Purtroppo oggi non ho più i calli nelle dita e la chitarra soffre un po' di solitudine, ma quando imbraccio la mia 12 corde un pezzo o due del vecchio Neil ci scappano sempre. Altre cult songs, oltre a quelle citate: Alabama, Old man, Cowgirl in the sand.
I'm a vampire, babe, suckin' blood from the earth.
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venerdì 5 marzo 2010
Dad and Son
Mercoledì sera c'era il diluvio universale.
Dad: Ma devi proprio uscire anche stasera con questo tempo?
Son: Sì, vado a Ravenna: c'è l'iniziativa contro le mafie. Prima parla Giovanni Impastato, il fratello di quello che è stato ucciso dai mafiosi, poi dopo suonano i Modena City Ramblers.
Dad (per niente convinto): Ma domani hai una verifica importante, poi c'è la terza prova (intanto penso "che palle sta terza prova dell'esame di maturità!") non devi studiare?
Son: Va beh dai, starò in casa domani sera; voglio vedere I cento passi, il film. Tu l'hai già visto?
Fiero anche di vivere in una provincia che dedica un nuovo parco alla memoria di Giuseppe Impastato e non di Bettino Craxi.
Dad: Ma devi proprio uscire anche stasera con questo tempo?
Son: Sì, vado a Ravenna: c'è l'iniziativa contro le mafie. Prima parla Giovanni Impastato, il fratello di quello che è stato ucciso dai mafiosi, poi dopo suonano i Modena City Ramblers.
Dad (per niente convinto): Ma domani hai una verifica importante, poi c'è la terza prova (intanto penso "che palle sta terza prova dell'esame di maturità!") non devi studiare?
Son: Va beh dai, starò in casa domani sera; voglio vedere I cento passi, il film. Tu l'hai già visto?
Fiero anche di vivere in una provincia che dedica un nuovo parco alla memoria di Giuseppe Impastato e non di Bettino Craxi.
mercoledì 3 marzo 2010
I due volti del potere
Al Carnevale di Dusseldorf lo vedono e lo sfottono così.
Lato A
Lato B
Lato A
Lato B
In Italia invece è Carnevale tutto l'anno e guitti e giullari lo incensano tutti i giorni capitanati da una delle tipiche maschere romane, conosciuta col nome di Minchiolino. Rugantino e Meo Patacca non possono più competere e sono state soppiantate.
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martedì 2 marzo 2010
Black Rebel Motorcycle Club - Beat The Devil's Tattoo
L'otto marzo uscirà il sesto album dei Black Rebel. La band di San Francisco torna a rinverdire la tradizione rock-blues psichedelica californiana. Tredici tracce, quasi tutte di buon livello, con la new entry Leah Shapiro alla batteria.
Il titolo dell'album è stato ispirato ad un racconto di Edgar Allan Poe: The Devil in the Belfry.
Il titolo dell'album è stato ispirato ad un racconto di Edgar Allan Poe: The Devil in the Belfry.
I brani che dopo un paio di ascolti mi hanno più colpito:
War Machine: Un blues psichedelico potente e distorto.
Sweet feeling: Bella ballata acustica per organo e chitarra con cori e armonica che impreziosiscono il ritornello.
Mama taugth me better: Chitarre acide alla Quicksilver; ritmo infernale e ipnotico.
Beat The Devil's Tattoo: La prima traccia e title track ha un andamento lento e sonorità che nell'introduzione ricordano vagamente Venus in furs dei Velvet Underground.
Cliccando nel filmato, su youtube ci sono anche tutti gli altri brani.
War Machine: Un blues psichedelico potente e distorto.
Sweet feeling: Bella ballata acustica per organo e chitarra con cori e armonica che impreziosiscono il ritornello.
Mama taugth me better: Chitarre acide alla Quicksilver; ritmo infernale e ipnotico.
Beat The Devil's Tattoo: La prima traccia e title track ha un andamento lento e sonorità che nell'introduzione ricordano vagamente Venus in furs dei Velvet Underground.
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lunedì 1 marzo 2010
Visioni - The Road e altre storie
The road - John Hillcoat
Film presentato ed apprezzato a Venezia, ma rimasto senza distribuzione per sei mesi (considerato troppo cupo e deprimente). In questi giorni ha acquistato i diritti la Videa-Cde. Io l'ho visto in lingua originale con i sottotitoli e ne è valsa la pena. Viggo Mortensen è da brividi nella parte di un padre sopravvissuto insieme al figlio ad un apocalisse che ha distrutto ogni forma di vita sulla Terra riducendo pochi esseri umani alla fame e alla disperazione. Certo non è un film allegro, ma l'ambientazione suggestiva e il fortissimo legame padre-figlio sono i punti forza di una storia avvincente: fantascienza post-apocalittica di gran qualità e a low budget. Tratto da un romanzo di Cornac McCarthy; la colonna sonora è di Nick Cave. Uscita chissà quando - visto al pc
Paranormal Activity - Oren Peli
Homemade horror finto realistico e furbetto: sia per il marketing che per come è stato girato. Per avere paura però bisogna avere 13 anni oppure impegnarsi molto, se no è più facile annoiarsi.
Uscita 05-02-10 - visto ovviamente in camera da letto
Paranormal Activity - Oren Peli
Homemade horror finto realistico e furbetto: sia per il marketing che per come è stato girato. Per avere paura però bisogna avere 13 anni oppure impegnarsi molto, se no è più facile annoiarsi.
Uscita 05-02-10 - visto ovviamente in camera da letto
Amabili resti - Peter Jackson
Alcune scelte non mi hanno convinto: la descrizione visiva dell'aldilà è suggestiva ma stucchevole, mentre l'intreccio tra la dimensione terrestre (il dramma familiare) e quella soprannaturale, non è sempre riuscito. Il problema sembra essere proprio la sceneggiatura: per il resto, si sa, Jackson gira da Dio.
Uscita 12-02-10 - visto in multisalaL'uomo che verrà - Giorgio Diritti
Ne ho già parlato ampiamente qui: un capolavoro per non dimenticare. Uscito 22-01-10 - visto al cinemino
An education - Lone Scherfig
Storia convenzionale di seduzione e abbandono ambientata però in epoca inusuale (un'austera pre-swinging London). Interessante sceneggiatura di Nick Hornby ma regia piatta che si adagia sulla storia senza sussulti. Grandi meriti vanno alla giovane Carey Mulligan, sulle cui spalle si regge il film.
Uscita 05-02-10 - visto in multisalaThe informers - Gregor Jordan
Ambientato nei primi anni '80 è una storia corale tratta da un racconto di Ellis. Non è stato distribuito al cinema ed è uscito a gennaio in dvd. Non ci siamo persi niente. I soliti figli di ricconi, dello show business strafatti e annoiati che si ingroppano in continuazione come cani randagi. Il gioco è divertente se dura poco. L'Aids fa capolino e comincia a mietere le prime vittime. Grandi attori si prendono molto sul serio in ruoli stereotipati.
visto in dvd
La prima cosa bella - Paolo Virzì visto in dvd
Riuscito tentativo di equilibrio tra dramma e commedia. Al centro della storia un complicato rapporto tra madre e figli che riesce a divertire e commuovere alla stesso tempo senza cadere nel patetico, rischio che ogni tanto emerge. Rievocazione sincera e sentita della Livorno anni '70.
Uscita 15-01-10 - visto al cinemino
LEGENDA
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